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5 lezioni dal WOBI: la tecnologia corre, ma la vera sfida è umana

Di Chiara Arlati
5 lezioni dal WOBI: la tecnologia corre, ma la vera sfida è umana

Questa settimana, grazie a Vincenzo Corbisiero, ho avuto la fortuna di partecipare al WOBI di Milano e sono tornata a casa con una sensazione molto chiara: stiamo vivendo un momento storico in cui la tecnologia corre, ma la vera sfida è tutta umana.

Ho provato a mettere ordine i concetti che voglio portare con me e che forse possono essere utili anche ad altri 🤗

1. Il coraggio è la nuova competenza chiave del leader (Brené Brown)

Essere leader oggi assomiglia a una bambina di 9 anni che fa il suo primo salto in park con gli sci: non sai esattamente cosa succederà, ma si butta con tutto il suo coraggio.

Coraggio di avere conversazioni scomode.

Coraggio di dare feedback difficili.

Coraggio di dire: “non lo so”.

Mi ha colpito un passaggio: non esiste coraggio senza incertezza, rischio ed esposizione.

E questo significa una cosa molto semplice e molto scomoda: non possiamo guidare se stiamo proteggendo il nostro ego.

2. Siamo più efficaci quando smettiamo di voler avere ragione

(Adam Grant)

Forse la leadership del futuro è tutta qui: circondarti di persone che ti dicono ciò che devi sentire, non ciò che vorresti sentirti dire.

Il suo nome? Challenger network.

3. Il mindset non è nella testa: è nel contesto che crei

(Mary C. Murphy)

Una frase potentissima:

“Se hai un team con growth mindset ma un leader con fixed mindset… il team non può esprimerlo.”

Non esistono persone “bloccate” o “aperte”.

Esistono situazioni che attivano una risposta o l’altra.

E lì emerge chi sei.

O, meglio, emerge la cultura che hai attorno.

4. Per innovare davvero dobbiamo tornare bambini

(Richard Gerver)

Prima dei 5 anni impariamo il 90% di ciò che useremo nella vita.

Poi smettiamo.

Smettiamo di provare, di sperimentare, di fermarci per osservare.

Gerver ha detto una frase che porto nel cuore:

“Logic is no longer the currency of change.”

Per cambiare servono persone che portano conversazioni nuove, idee nuove, immagini nuove.

Non persone che si chiedono se sono all’altezza.

5. La tecnologia corre, ma l’umano resta il vero fattore esponenziale

(Peter H. Diamandis)

Diamandis ha mostrato un futuro fatto di AI, robot e longevity… ma i suoi due messaggi più forti erano umanissimi:

Avere uno scopo chiaro è l’unico modo per navigare il cambiamento senza perderti.

Non è la tecnologia che ci salverà.

È la nostra capacità di farci le domande giuste.

È restare in salute — fisica, mentale e valoriale — abbastanza a lungo da beneficiare di ciò che stiamo costruendo.

La sintesi che mi porto a casa

Se dovessi riassumere tutto, direi così:

- Il futuro non ha bisogno di leader perfetti.

- Ha bisogno di leader coraggiosi.

- Che sappiano sbagliare in fretta e imparare in fretta.

- Che progettino contesti dove le persone possono crescere.

- Che incoraggino la parte più rara e preziosa che abbiamo: la nostra curiosità.

… e che affrontino l’era dell’AI con una certezza nuova: non c’è nulla di più umano dell’imparare.

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