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Etica e Società

Come l’AI sta cambiando la nostra memoria: dall’archivio mentale alla mente estesa

Di Chiara Arlati
Come l’AI sta cambiando la nostra memoria: dall’archivio mentale alla mente estesa

Mentre aspetto un amico, apro il menù e leggo: “Ricordi di ieri. Sapori di oggi”… E mi chiedo: avremo ancora ricordi di ieri tra qualche anno, oppure vivremo solo di sapori di oggi?

L’AI, e il digitale in generale, sta cambiando la natura più profonda della memoria.

Come?

👇🏻👇🏻👇🏻

✅ 1. Spostamento dalla memoria del contenuto alla memoria di accesso

Secondo lo studio di Sparrow et al. (Science, 2011), siamo sempre meno orientati a ricordare le informazioni e sempre più a ricordare dove trovarle.

🔁 Prima: “So la capitale della Mongolia.”

⚙️ Ora: “So dove cercare la capitale della Mongolia (Wikipedia, ChatGPT, ecc.).”

È l’effetto Google Memory: la nostra memoria si riorganizza diventando distribuita e dipendente dagli strumenti.

✅ 2. Passaggio da memoria individuale a memoria estesa

Clark & Chalmers (The Extended Mind) parlavano di “mente estesa” già nel 1998. Oggi con l’AI questo diventa reale: usiamo sistemi esterni come protesi cognitive.

La nostra memoria non è più solo nel cervello → è un ecosistema tra noi + AI + strumenti digitali.

✅ 3. Più memoria procedurale, meno memoria dichiarativa

La natura della memoria sta passando dal ricordare fatti al saperli usare.

• Memoria dichiarativa (in calo): ricordo delle informazioni.

• Memoria procedurale (in aumento): capacità di usare sistemi che gestiscono le informazioni (prompting, query, agenti).

Lo dice anche Nature (2025): il vero cambiamento non è quanto ricordiamo, ma come strutturiamo il ricordo per agire.

✅ 4. La memoria diventa collaborativa (ma fragile)

Quando deleghiamo all’AI parte della memoria, quello che sappiamo si basa su fiducia negli strumenti. Se gli strumenti sono fallibili, anche la nostra memoria lo diventa.

Se la fonte cambia, cambia anche ciò che ricordiamo → rischio di manipolazione cognitiva.

Questo tema è collegato a fenomeni come il “liar’s dividend”: se tutto può essere falso (deepfake), allora tutto diventa discutibile → la memoria collettiva perde autorità.

✅ 5. Dalla memoria come “archivio del passato” alla memoria come “sistema decisionale”

Secondo studi recenti (Gerlich et al., 2025), l’esternalizzazione della memoria libera risorse mentali e sta trasformando la memoria da archivio di dati a leva per le decisioni:

ricordiamo meno per sapere e più per agire e svegliere.

L’AI ci spinge a usare la memoria non come archivio, ma come bussola.

La memoria si sposta verso pattern recognition, sintesi e pensiero critico (quando non lo deleghiamo alla macchina!).

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Questo post è un invito a fermarti e riflettere: che cosa ha ancora senso ricordare? E come ha senso ricordarlo?

✨ La sfida oggi è decidere consapevolmente che tipo di memoria vogliamo tenere per noi umani e quale vogliamo costruire insieme alle macchine. 🤖👩🏼‍💼

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