🌸 Essere efficienti non basta più.
Troppo spesso, soprattutto nel #CustomerService, mi capita ancora di interagire con umani che gestiscono le relazioni peggio di come farebbe una macchina.
E troppo spesso, quando incontro aziende interessate a introdurre l'#IntelligenzaArtificiale, sento dire che lo scopo è ottimizzare o aumentare la produttività.
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Raramente, invece, vedo aziende che affermano: liberiamo il tempo alle persone e aiutiamole a sviluppare le competenze umane più preziose, quelle che non verranno mai sostituite dalle macchine.
Eppure è proprio lì che si gioca il futuro delle Relazioni Digitali.
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Ieri ho avuto il piacere di condividere questa riflessione a un evento del Club CMMC - Customer Management Multimedia Competence dove ho preso parte per LiveHelp a una tavola rotonda tutta al femminile dedicata a un tema di cui non si parla abbastanza: l’Armonia.
Un’armonia non fatta di uniformità, ma di Armonizzazione, tra persone e tecnologia, tra il Fare (o la produttività) e l’Essere.
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Se l’efficienza è ciò che le macchine sanno fare meglio,
a noi umani resta il compito, e il privilegio, di essere.
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È stato bello condividere questo palco con professioniste straordinarie, come Lorenza Zanardi, e presentare tanti progetti che dimostrano come innovazione e valore umano possano coesistere - tra cui Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, MEDIOLANUM ASSICURAZIONI SPA, Covercare SPA e Betpoint s.r.l..
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Grazie a Valentina Trevaini, Alessandro La Ciura e tutto il Team di LiveHelp, che da oltre 10 anni utilizza e sviluppa l'AI per valorizzare le interazioni digitali e lasciare lo spazio alle persone di portare il loro vero valore nel #CustomerCare.
Un ringraziamento speciale a Mario Massone per continuare a creare spazi dove tecnologia e umanità non si contrappongono, ma si armonizzano.
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✨ Il vero progresso non è nell’automatizzare,
ma nell’armonizzare.
Non è nel Fare, ma nell’Essere.
La mappa Calculating Empires rivela come comunicazione e tecnologia siano state forze intrecciate per 500 anni, modellando cultura, potere e identità. Guardarla significa vedere che l’AI non è solo tecnica: è architettura di futuro. Le nostre scelte — modelli, parole, sistemi — costruiscono nuovi poteri. La tecnologia non è neutrale: può diventare consapevole, se lo siamo anche noi.
Gemini 3 segna una svolta: omnimodalità fluida, memoria condivisa, “vibe coding” e capacità ingegneristiche da senior. Non è solo un modello più potente, ma una vera estensione cognitiva che cambia il ruolo umano: meno esecuzione, più interpretazione, decisione e progettazione. Una soglia che ridefinisce il futuro dell’IA.
Il down di Cloudflare mostra quanto ormai deleghiamo memoria, ragionamento e decisioni ai sistemi di AI. Se questi “cervelli esterni” si fermano, rischiamo una vera amnesia digitale. La sfida del futuro non è solo sviluppare l’AI, ma costruire resilienza e salvaguardare la nostra sovranità cognitiva.
In molti parlano di adozione della tecnologia. Noi la rendiamo naturale. Semplice. Fluida. Intelligente.
