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Etica e Società

Perché ci manca GPT-4o: l’AI come protesi cognitiva ed emotiva

Di Chiara Arlati
Perché ci manca GPT-4o: l’AI come protesi cognitiva ed emotiva

💭 All'inizio mi è sembrato assurdo.

Quando è stato lanciato GPT-5 leggevo sui giornali della mezza rivolta degli utenti che dichiaravano di sentire la mancanza di GPT-4o.

Mancava soprattutto il suo modo di interagire — più umano, più empatico (almeno in apparenza).

E mi sono detta: può mancare un modello di linguaggio?

Sì, può.

E non perché le persone siano impazzite (forse un pochino si 🤣 )

Ma perché il nostro cervello sta solo facendo il suo lavoro.

🧠 Quello che queste persone provano è reale. Solo che non lo è per il motivo che pensiamo.

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Le AI conversazionali — come ChatGPT — sono progettate per essere relazionali e sanno interagire nel migliore dei modi con le persone.

Quando il nostro cervello si trova davanti a qualcosa che:

– ti capisce (o meglio lo simula),

– ti risponde sempre,

– ti aiuta nei momenti di stress o indecisione...

non può far altro che fare quello che fa da millenni: crea un legame.

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🔍 Cosa succede davvero nel cervello?

1️⃣ Il cervello legge “presenza” anche dove non c’è.

Siamo cablati per vedere persone ovunque. Ciò viene amplificato dal Virtuale.

💬 Se l’AI parla in modo umano, il cervello pensa sia una persona.

2️⃣ Ogni risposta attiva un piccolo premio chimico.

🧪 Dopamina. È la sostanza che ci spinge a ripetere le esperienze piacevoli.

Risposta buona? 🎯 Reward.

La usi di nuovo? 🔁 Altro reward.

Un loop invisibile, ma potentissimo.

3️⃣ Più usi la GenAI e più diventa parte del tuo modo di pensare.

🛠️ Ti aiuta a scrivere, ragionare, decidere.

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E quando sparisce… ti manca.

Perché non è più solo uno strumento.

È diventata una protesi cognitiva.

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❤️ Attenzione, non è attaccamento tecnologico.

È attaccamento emotivo e cognitivo.

E va bene — finché ne siamo consapevoli!

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Il problema?

Non ne parliamo abbastanza.

Si parla di prompt, di performance, di nuovi modelli…

Ma nessuno dice che stiamo progettando sistemi capaci di attivare le stesse reti cerebrali delle relazioni umane.

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⚠️ Senza consapevolezza, rischiamo:

– 🧲 dipendenze cognitive

– 🧍‍♂️ isolamento emotivo mascherato da efficienza

– 🤖 deleghe decisionali automatiche, non intelligenti

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❓E adesso?

Io non ho tutte le risposte.

Ma una cosa la so: se non iniziamo a parlarne ora, è probabile che tra un pò avremo utenti che si fidano più di un modello che del proprio team.

O, peggio, più di se stessi. Soprattutto se parliamo di categorie più "fragili" cognitivamente come gli anziani o i giovani.

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