Nel weekend ho rivisto Toy Story con Pixel 🐶 accoccolato sulle mie gambe.
E mentre guardavo Woody e Buzz prendere vita sullo schermo, ho pensato nell'ordine: questo cartone è stato una rivoluzione grazie alla creazione di tutti i disegni con Mac, è successo 30 anni fa 😱, mi sento vecchia 🤦♀️ 🤣
Scherzi a parte, mi è tornato in mente un passaggio del report finanziario annuale Pixar Animation Studios del 1996, firmato da Steve Jobs.
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Il report arrivava dopo il successo del Film e dopo anni di tentativi non riusciti che avevano richiesto ingenti investimenti con pochissimi risultati.
Steve scriveva: "L'animazione digitale Libera i nostri animatori dal disegno e questo permette loro di concentrarsi sulla recitazione e sui movimenti da imprimere ai personaggi perché sembrino più reali possibili. Ecco perché la Pixar può permettersi di assumere animatori che magari NON sono eccellenti nel disegno, ma sono OTTIMI ATTORI."
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Jobs aveva già capito tutto. Nel 1996.
Non parlava solo di tecnologia. Parlava di liberare talento umano.
Ai tempi di Toy Story questo significava assumere attori, non solo disegnatori.
Oggi significa coltivare:
– pensiero critico
– intuizione
– creatività
– relazioni umane (soprattutto)
👉 L’AI non cancella ciò che siamo.
Ci obbliga a ridefinirlo.
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Troppo spesso vedo persone focalizzate su quanto l’AI ci sostituirà.
Piuttosto dovremmo iniziare a pensare: su cosa vogliamo essere davvero insostituibili?
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👉 E tu, dove senti che il valore umano resta unico e insostituibile? Confrontiamoci nei commenti!
La mappa Calculating Empires rivela come comunicazione e tecnologia siano state forze intrecciate per 500 anni, modellando cultura, potere e identità. Guardarla significa vedere che l’AI non è solo tecnica: è architettura di futuro. Le nostre scelte — modelli, parole, sistemi — costruiscono nuovi poteri. La tecnologia non è neutrale: può diventare consapevole, se lo siamo anche noi.
Gemini 3 segna una svolta: omnimodalità fluida, memoria condivisa, “vibe coding” e capacità ingegneristiche da senior. Non è solo un modello più potente, ma una vera estensione cognitiva che cambia il ruolo umano: meno esecuzione, più interpretazione, decisione e progettazione. Una soglia che ridefinisce il futuro dell’IA.
Il down di Cloudflare mostra quanto ormai deleghiamo memoria, ragionamento e decisioni ai sistemi di AI. Se questi “cervelli esterni” si fermano, rischiamo una vera amnesia digitale. La sfida del futuro non è solo sviluppare l’AI, ma costruire resilienza e salvaguardare la nostra sovranità cognitiva.
In molti parlano di adozione della tecnologia. Noi la rendiamo naturale. Semplice. Fluida. Intelligente.
